La Psicologia del sesso a pagamento

Si dice che il sesso a pagamento sia uno dei mestieri più antichi del mondo. Creato dagli essere umani per gli essere umani, la prostituzione ha svolto e svolge delle funzioni sociali che sono “stigmatizzate” e “culturalmente accettate”.
In epoche e società diverse tali funzioni assumono sfumature differenti. Mi viene in mente la figura di geisha nella società nipponica e il suo profondo inserimento nei meandri del tessuto sociale o le meretrici di Venezia del ‘500 che erano “protette” dagli alti funzionari della repubblica senza essere sfruttate.
In epoche lontane la figura di prostituta/escort era fortemente per non dire esclusivamente legata a quella della donna. La figura maschile di questa professione, in epoche lontane, era invece legata nella maggior parte dei casi alle attività omosessuali.
Questa è una fotografia molto vecchia, nei tempi contemporanei gli escort maschili hanno occupato un ruolo d’onore nel panorama del sesso a pagamento.
Dalle ricerche effettuate a livello sociale, si rincorre al sesso a pagamento per vari motivi, cominciando da un rito di iniziazione tra gli adolescenti, per impossibilità fisiche e psichiche (elementi significativi per poter iniziare o stabilire una relazione con il sesso opposto) o per un appagamento delle proprie fantasie erotiche.
Sembrerebbe che la prostituzione nasca come la necessità di soddisfare il bisogno primario sessuale, ma questa spiegazione rimane parziale.
In una società come la nostra in cui la libertà erotica non pone tanti freni, la richiesta e il mercato del sesso a pagamento è aumentata sensibilmente.
La figura dell’Escort
Anche la figura della prostituta oggi ha preso altre sfumature. Non parlo qui delle vittime di tratta, ma di persone che scelgono di iniziare tale professione consapevolmente, per vari ragioni: da un desiderio di lusso, per pagare l’università, o semplicemente per provare il brivido del proibito e della trasgressione; e perché no uscire dagli schemi mentali e sociali convenzionali.
Non cambiano molto le motivazioni tra professioniste femminili e maschili. Quello che si nota è che la figura stessa della prostituzione ha subito una vera proprie rivoluzione. Oggi non si vedono come semplici vittime di un sistema, oggi la prostituzione viene definita da un altro nome: Escort. Il termine di per sé non solo definisce, ma richiude tutto un mondo da scoprire. Una persona che permette di frugare anche dentro i meandri della propria anima, che viene messa al servizio del cliente. Una persona che sceglie e viene scelta. Si crea la figura della imprenditrice o imprenditore del proprio corpo.
Al giorno d’oggi, quello che è cambiato sono le dinamiche che portano le persone ad avere un incontro con la/il escort. Sulle donne che acquistano sesso a pagamento abbiamo poco dati, ma le ricerche indicano che sono molte di più di quello che può sembrare. Donne di tutte le classi sociali ed età, dalla spiccata intelligenza e sensibilità. L’uomo che oggi si affacciano al mondo dell’escort è un uomo che proviene da qualunque classe sociale e di qualunque età. Da non trascurare il fatto che possono anche avere delle relazioni stabili nella propria vita.
Le dinamiche relazionali con un escort si costruiscono dentro un contesto spazio temporale ben definito. Un rapporto che si instaura nei ruoli del dare e prendere. Vedere e vedersi come un strumento di piacere per l’altro, e grazie a tale strumento ottenere ciò che si vuole, soldi, potere, ricchezza ecc.. Si instaura un forte gioco tra preda e cacciatore con dei confini estremamente labili. Essere scelti o scegliere, lasciarsi prendere o catturare, trasformare se stessi in una preda o in un predatore.
L’esperienza del piacere
La dinamica dell’incontro è profondamente cambiata. Non c’è più bisogno di solo sesso (come puro atto fisico), oggi si va verso l’esperienza del piacere, un esperienza a 360 gradi che inizia con la propria fantasia per trasformarsi in un sogno ad occhi aperti. Tutto questo fa cambiare l’ottica di lettura di queste dinamiche, in quanto l’altro non è più solo un oggetto del desiderio, bensì si trasforma in una persona che non solo soddisfa i bisogni istintivi ma realizza anche le fantasie inconfessabili e solo sussurrate.
Boyfriend o Girlfriend Experience, sono questo le nuove definizioni degli operatori del sesso, e la definizione stessa presenta dei lati affascinanti. Spesso vivere un’esperienza del genere non fa nient’altro che rafforzare aspetti della propria relazione con se stessi o con il proprio partner. Il rapporto stesso esce da una routine per ridimensionarsi e riequilibrarsi assumendo nuove forme. Paradossalmente ma efficacemente un’esperienza del genere può avere una sorta di valore terapeutico.
Le fantasie
Un altro aspetto che è predominante in queste dinamiche è la soddisfazione delle proprie fantasie erotiche. Sembra che il sesso a pagamento crei il terreno perfetto per mettere in pratica tutte le fantasie e trasformare i desideri in realtà. La parola d’ordine è trasgressione, vista come una chiave che apre le porte dell’ignoto, che rompe le barriere del limite e del definito per poter scoprirsi e ridefinirsi su altre aspetti e altre forme.
La trasgressione come arma per superare i propri limiti e sociali e varcare nuove orizzonti. La trasgressione che da il diritto di vivere e assaporare un’illusione. La strada che conduce anche verso la consapevolezza di scegliere di vivere un sogno nel quale non si è solo il protagonista ma anche l’architetto.
(by Eridan Kellici – Psicologa)
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1 Comment
Una persona che permette di frugare anche dentro i meandri della propria anima, che viene messa al servizio del cliente. Una persona che sceglie e viene scelta..Le dinamiche relazionali con un escort si costruiscono dentro un contesto spazio temporale ben definito. Un rapporto che si instaura nei ruoli del dare e prendere. Vedere e vedersi come un strumento di piacere per l’altro, e grazie a tale strumento ottenere ciò che si vuole, ….Non potrebbe esserci stata definizione più appropriata…
Che si può celare Ma non nascondere dietro gli specchi…una visione veritiera di quello che succede e quello che sei…oltre un “mi spiace ma doveva forse andare così…noi abbiamo solo spinto le cose….”